WIN 57 - L'arte di guardare le nuvole

“Sitting silently, doing nothing the spring comes and  the grass grows by itself
Seduta in silenzio senza fare nulla, arriva la primavera e  l’erba cresce da sola”
Basho

In una società dove la focalizzazione è produrre, realizzare, muoversi, questa frase del poeta giapponese Basho, sembra essere antiquata e di certo non adatta all’uomo moderno.  Eppure proprio colui  che è più  preso dalla nevrosi del fare, è colui  che ha bisogno di imparare l’arte dell’oziare, del fare nulla. Personalmente ho sempre fatto molta fatica a fermarmi senza dover necessariamente fare qualcosa. L’ozio l’ho sempre vissuto come un’inutile perdita di tempo.  E poi, ad un certo punto, forse grazie alla saggezza degli anni, mi sono ritrovata a pensare:  “perdere il tempo” ….. ma quando perdo il tempo????? Quando mi concedo di rimanere sdraiata sul divano a fare niente …. oppure quando necessariamente devo tenermi occupata a fare qualcosa, qualsiasi cosa .. ???
Poco per volta ho imparato a sentire che in quel vuoto dell’azione, il tempo non è perduto, ma al contrario, lo posso assaporare nel suo lento trascorrere.  
E’ stato come smettere di pensare in termini di “fare” e percepire piuttosto in termini di “essere”.  Di certo sedersi e non fare nulla, è una delle cose più difficili da realizzare.  La costante occupazione ci fa sentire che in quel fare siamo qualcuno, che ci possiamo realizzare attraverso una costante azione.  In realtà tutto quel “fare”, ci allontana da chi siamo realmente, ci impedisce di guardare in profondità e guardare il nostro vero volto allo specchio.
In quei pur rari momenti, in cui oggi  mi concedo  l’ozio, sento la ricchezza della vita e il privilegio di stare nella presenza di uno spazio vuoto e che non vuole essere riempito.
E’ proprio in quei momenti di ozio a fine giornata, o nel giorno libero, che mi nutro di quello che le mie azioni hanno prodotto, una dolce soddisfazione di ciò che la mia azione ha creato.
Ricordo che da bambina una delle mie attività preferite era rimanere sdraiata su di un prato a guardare il cielo, a seguire le diverse forme che le nuvole assumevano. Da quello spazio tanti personaggi iniziavano a prendere forma nel mondo della mia fantasia. Ricordo ancora oggi quanto fossero per me importanti  quei momenti, tanto che sempre più, cerco di portare nel mio presente l’ARTE di GUARDARE le NUVOLE.

Autore: Keli Procopio

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