WIN 70 - Nagualismo e acqua

Il Nagualismo (o Sciamanesimo Tolteco) si occupa, molto sinteticamente, della relazione pragmatica tra attenzione ed energia. Di conseguenza anche la relazione con gli elementi che compongono il mondo viene affrontata da questo punto di vista.

L'acqua è un elemento con cui i Toltechi hanno interagito in innumerevoli modi.

 Sarebbe davvero molto lungo e complesso spiegare tutte le forme di relazione attiva che essi hanno sviluppato con questo elemento, anche considerando che la loro visione è cambiata molto nel corso del tempo.

Sostanzialmente però determinate caratteristiche dell'acqua vengono usate per modificare lo stato di attenzione e quindi l'intensità della consapevolezza. E' ciò che i Toltechi chiamano "movimento in parallelo", ovvero la capacità degli esseri viventi di "copiare" la configurazione energetica di ciò con cui si trovano a interagire e assumerne così, in misura maggiore o minore, alcuni aspetti.

In realtà tutti noi sperimentiamo in forma molto elementare e non disciplinata gli effetti del movimento in parallelo. Basta pensare a quando ci troviamo vicino a una persona che sta provando forti emozioni o anche a come cambia il nostro stato al momento in cui passiamo sotto un albero. In effetti la configurazione energetica dell'albero modifica la nostra anche se normalmente non ci facciamo molto caso e, soprattutto, non permettiamo mai che tale cambio di assetto si sviluppi nella sua completezza.

Ho portato ad esempio l'albero perché il caso dell'acqua non è poi così diverso. In fondo, quando ci troviamo sotto un grande albero, siamo “immersi” nelle sue emanazioni, negli strati della sua energia, che modificano la nostra dinamica energetica rallentandola.

Con l'acqua questo diventa evidente in modo immediato (anche senza immergersi fisicamente ma solo collegando la nostra percezione alla sua fluidità la modificazione nel nostro stato è molto chiara), il che è di grande vantaggio per gli scopi legati alla capacità di manovrare la percezione e la consapevolezza e quindi fa dell'acqua un elemento ideale per sperimentare alcune condizioni particolari.

I Toltechi insegnano l'abilità di operare mutamenti volontari nel nostro stato e questo grazie all'abilità di spostare la propria attenzione dagli effetti alla causa dei nostri mutamenti di stato. In questo modo, col tempo, si apprende come esercitare un controllo dinamico sui flussi di energia che ci muovono.

Così, nel caso dell'acqua, essi riescono a copiare, per esempio, la fluidità dell'acqua stessa per raggiungere la memoria energetica della nostra natura fondamentale.

Il fatto di percepirci come un “oggetto solido” è un'illusione percettiva legata alla necessità pragmatica di agire in un mondo fatto di oggetti concreti.

In realtà siamo una colonia di fibre energetiche fluide, mobili, capaci di modificare la propria relazione reciproca. Ordinariamente questa relazione è bloccata in un certo assetto che noi riconosciamo come la normalità di ciò che siamo convinti di essere.

Copiare la fluidità dell'acqua ci aiuta a recuperare la memoria di noi come insieme di unità mobili indipendenti che potremmo manovrare volontariamente usando certe caratteristiche dell'attenzione.

È il passo fondamentale per ottenere maggiori gradi di libertà.

I toltechi applicano la loro attenzione intensificata all'acqua attraverso particolari tecniche, stabilendo una relazione attiva che gli permette di usare il modo in cui l'acqua stessa si comporta nelle diverse condizioni per modificare il proprio assetto energetico e, di conseguenza, lo stato percettivo e di consapevolezza.

L'acqua diventa così una porta di accesso a nuovi mondi, dotati di regole differenti da quello che conosciamo.

Ci sono moltissimi modi in cui potremmo interagire con l'acqua per ampliare le aree potenzialmente esplorabili. Queste aree sono tutte parte di noi, della totalità del nostro essere e vengono attivate, rese disponibili da forme di interazione con gli elementi del mondo.

Ciò che i toltechi hanno compreso è che è indispensabile farci aiutare dal mondo, considerato come luogo pieno di intelligenza, consapevolezza, intensità.

Per approfondire l’argomento: www.intento.it 

 Autore: Marco Baston

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