WIN 58 - Watsu e gestanti

Dopo anni di lavoro e di esperienza con le Gestanti in acqua, ho sentito l’esigenza di apportare a Watsu Italia  un mio specifico contributo. Con piacere proporrò  a giugno un seminario di una sola giornata, per dare la possibilità a chi lavora con Watsu di presentarsi alle donne in gravidanza con competenza e serenità.

Chi si approccia a lavorare con la gestante spesso ha difficoltà perché non conosce nello specifico la fisiologia della gravidanza che rischia quindi di diventare una “categoria a rischio”.
La donna in gravidanza se trattata con Watsu da un operatore esperto trae gran beneficio da questo bodywork acquatico. Durante il seminario impareremo ad adattare i movimenti e ad utilizzarli nel modo più appropriato ad ogni caso e in base alle diverse problematiche che si possono evidenziare durante la gravidanza. I movimenti della sequenza devono quindi essere mirati e modificati, ma non evitati.
 
La sensazione di leggerezza del corpo si sposa con la regola dell’acqua: tutto rallenta e quindi all'idea di lentezza si associa una diversa percezione del tempo,  facilitando la riflessione e la concentrazione su se stessi e sulle proprie percezioni, in questo modo si ha la possibilità di sperimentare diversi vissuti corporei.

All'interno del grembo materno si trova il liquido amniotico, oceano primordiale da cui ha origine la vita in quanto dà protezione prima al germe vitale, poi all'embrione e, quindi, al feto; da qui la particolare sensazione della madre che riceve Watsu nel sentire esattamente ciò che prova il suo bimbo e di ricreare quindi una forte connessione empatica prenatale.
Tramite il Watsu la donna rivive l'elemento acqua, elemento femminile per eccellenza, aiutando i sentimenti più profondi ad emergere e ad essere liberati dolcemente, così da trovare un senso di pace e tranquillità e riuscire a passare dalla condizione di donna a quella di donna-madre.

Vi sono inoltre in questa pratica sicuramente anche vantaggi per il bambino tenendo conto che, durante la gravidanza, il bambino immerso  nella placenta è come un registratore acceso, sul quale viene inciso  tutto ciò che la madre compie,  pensa e sente.
Le basi del Watsu ci insegnano a soffermarci sul respiro: è dalla “Danza del Respiro” che tutto prende vita…se la respirazione è lenta e tranquilla, lo saranno anche i movimenti diaframmatici e il feto si sentirà cullato e massaggiato, donando a madre e bimbo una sensazione di benessere. Scriveva a questo proposito R.Beintema: “Un corpo che viene accarezzato e che riceve affettuose attenzioni reagisce liberando lentamente tutte le tensioni e abbandonandosi completamente al senso di sicurezza che si crea. Un bambino che ha sperimentato questo senso di fiducia non avrà difficoltà nella sua vita futura a esprimere se stesso attraverso il contatto fisico e dimostrerà un’attenta coscienza del proprio corpo.”   

Tutto questo sentire viene ben espresso in una sessione di Watsu se, chi dona Watsu, sa adattare la tecnica in una sequenza creata appositamente per la Gestante.
Credo fermamente che incentivare i nostri Operatori a lavorare con più cura nei confronti di un pubblico così attento come le mamme in attesa, possa portare a diffondere il benessere nella famiglia e far crescere quindi bambini che saranno adulti più consapevoli dei valori di rispetto del sé e del prendersi cura degli altri.
E questo è anche uno dei concetti che il Watsu vuole trasmettere.

Autore: Monica Bacchilega


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