WIN 61 - Esploriamo la nostra natura liquida
Dalla prima volta in cui mi sono sdraiata per praticare il Continuum, ho sentito un riconoscimento antico, come se lo avessi fatto da sempre e che era un’esperienza così vicina a Watsu! Un modo per illuminare gli spazi interni, occhi chiusi e la percezione aperta.
Penso che Harold abbia avuto un incontro folgorante con Emily Conrad, la creatrice del Continuum, perché ha sempre citato questo lavoro corporeo, anche se non lo ha esplorato a fondo, ma era chiara per lui la vicinanza con Watsu e quanto la pratica del Continuum potesse arricchirlo.
Il continuum è una delle pratiche che ormai da anni mi accompagna, trovo che sia un modo semplice e affidabile, per ascoltare il mio corpo, fare luce dentro, fare spazio, e seguire i movimenti dell’acqua interna, quindi essere più in contatto con me, prima di incontrare l’altro, per esempio prima di una seduta di Watsu.
Per questo ci tengo molto ad invitare Elaine Colandrea in Italia, che partirà a Marzo da New York per proporre a Sassata Alta un seminario speciale, dedicato al mondo di Watsu.
Potremmo praticare a terra il respiro sonoro ed i movimenti spontanei che sorgono da questo, e chi lo vorrà potrà continuare con me le esplorazioni in acqua.
Nel Continuum suoni specifici e gentili accompagnano le esplorazioni, ciò significa che tutti i movimenti sono sempre in contatto con la sorgente: il respiro. Anzi ogni micro movimento parte ed è veicolato dal respiro sonoro, che allaga gli interstizi. Il tessuto connettivo si idrata, parti del corpo abbandonate, ritornano ad essere vive, abitate e percepite, con le emozioni che le accompagnano.
Molte delle proposte considerano lo sviluppo ed i movimenti embrionali, ma soprattutto la nostra natura liquida, la fluidità, la possibilità di espandere da un centro.
Per me è sempre un’esperienza diversa, alle volte è molto intima, embrionale, altre volte contatto l’aspetto sensuale, altre ancora l’essere con il tutto, l’espansione verso l’infinito, ma sempre un modo per essere più viva e in presenza.
Autore: Patrizia Belardi
